martedì 23 febbraio 2016

Barcellona


È forse la città più bella, originale, ricca di attrattive che io abbia mai visitato.
Si tratta di Barcellona, una delle mete europee che ho recentemente visitato assieme alla mia ragazza, subito dopo il periodo a Parigi di cui ho appena raccontato.

La nostra sistemazione non era delle migliori, ma era sicuramente il meglio che si poteva trovare con poco preavviso e con una spesa ragionevole: hotel tre stelle sulla via per Badalona, piuttosto defilato ma servito di giorno dalla metropolitana e tutta la notte dall’autobus.
Proprio a causa di questo problema logistico, e anche per l’abbondanza di cose da fare e luoghi da visitare, la nostra vacanza è stata un correre avanti e indietro per non perdere veramente nulla.

Ripercorro, non in ordine cronologico ma a seconda di come affiorano i ricordi, le tappe di questo breve e ricco soggiorno.
Niente da dire, la Sagrada Familia merita il primo posto. La sua architettura, la posizione e anche il suo aspetto di opera mastodontica eternamente incompiuta possono incontrare oppure no il gusto individuale, ma credo nessuno possa rimanere indifferente di fronte alla maestosità della costruzione e al genio di chi l’ha concepita e purtroppo solamente iniziata. Si tratta di una chiesa cristiana cattolica, vi sono altari, croci, luminarie, palchetti per i cori ma sembrano tutt’altra cosa: ci si perde nel dedalo di dettagli, di curve, di colori. Le dodici torri campanarie si staccano dal suolo e sembrano proiettarsi all’infinito, si ergono sulla città e sono assurte, non a caso, a suo simbolo.
Subito dopo non può che trovar posto Parc Güell, partorito dalla mente dello stesso Gaudi, non presenta una linea retta neanche a pagarla: solamente i piani su cui scorrono i sentieri e sono fondate le case e le statue che pullulano nel parco sembrano avere un senso. Il resto è costituito da animali improbabili, famose le lucertole e la tartaruga, colonne inarcate, tetti incurvati e colori sgargianti: un sogno ad occhi aperti.
La zona olimpica, posta sopra il Montjuic, merita anch’essa una visita. Le olimpiadi sono state un avvenimento importante per la città, che vive di sport e continua ad ospitare competizioni internazionali di alto livello, e qui sono conservate e continuano a essere utilizzate le strutture appositamente costruite. Ma da questo punto si gode anche del più bel panorama sulla città: lo sguardo può ricoprirla tutta, toccare la Sagrada Familia e gli altri campanili, tuffarsi nel mare (c’è anche una funivia che conduce direttamente al porto), perdersi nel dedalo di stradine del quartiere medievale.
Infatti, il Barri Gòtic (così in catalano) è un altro luogo di estremo interesse, per l’architettura gotica, completamente diversa dal resto della città, costruita invece in modo piuttosto razionale e con vie che si intersecano perfettamente.
Torniamo a Gaudi per citare le celebri case da lui progettate, su cui spiccano Casa Battló e la Pedrera, che sicuramente per la loro unicità sono da inserire in qualsiasi itinerario.
Oltre a questi luoghi che bene o male tutti conoscono, e di cui si sente parlare spesso, consiglio una bella giornata al mare: la spiaggia è libera, si trova sempre posto perché si estende per diversi chilometri da Barceloneta verso est, il mare è caldo, ci sono sempre ragazzi che suonano e cantano, i venditori ambulanti ti portano da bere mentre sei comodamente sdraiato al sole, si può organizzare un pic-nic per pranzo o per la cena, come abbiamo fatto noi.

Devo a questo punto sottolineare la gentilezza e la disponibilità dei barceloneti: ci è capitato ad esempio di rompere un souvenir mentre passavamo vicino ad una bancarella e il venditore non ha voluto che glielo pagassimo; un signore cui ho chiesto dove potevamo comprare il jamon, il celebre prosciutto, si è offerto di accompagnarci nel retro di un ristorante e ci ha presentato come suoi lontani parenti; una cameriera si è preoccupata perché ha visto la mia ragazza che si era tolta le scarpe e pensava si fossero rotte o che avesse male ai piedi… episodi che ricorderemo con grande tenerezza!

Vorrei infine porre l’attenzione sul lato meno simpatico della città: la Rambla, o le Ramblas per meglio dire, pullulano di gente di ogni tipo, sono il posto giusto dove passare una serata anche se non si sa dove andare, perché qualcosa si trova sempre, ma bisogna fare attenzione perché soprattutto i ristoranti sono tutt’altro che di qualità e spesso le fregature sono dietro l’angolo. Attenzione anche ai borseggiatori.

Detto questo, consiglio vivamente di passare una settimana a Barcellona, di godere del mare, delle bellezze artistiche, e perché no, anche dei locali notturni. Buon divertimento!

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