Il viaggio a Norwich è quello più distante nel tempo di cui parlerò in questo blog. È stato molto importante per me, tanto da comportare dei cambiamenti profondi nel mio essere e nel mio modo di relazionarmi con il mondo, paragonabile soltanto al viaggio in Brasile di cui avrete resoconto tra qualche puntata. Vediamo perché.
In primo
luogo, si è trattato, per quanto mi riguarda, del primo viaggio “lungo” (due
settimane) senza i miei genitori o altri componenti della mia famiglia: fu
infatti il mio primo viaggio-studio, all’età di 16 anni, nel febbraio 2004, con
la mia ed un’altra classe, e alcuni insegnanti. La nostra sistemazione
comprendeva vitto e alloggio, in coppia, presso famiglie ospitanti.
La tabella
di marcia prevedeva la partecipazione alle attività di una scuola di lingua
inglese per stranieri, cioè lezioni al mattino e altre attività, quali
escursioni e conversazioni, al pomeriggio; una visita a Londra e una a
Cambridge. Data la nostra giovane età, le uscite extra erano limitate la sera
(fino alle 23 mi sembra di ricordare) e nei weekend, ma spesso le famiglie si
accordavano per attività comuni.
Era inoltre
la prima volta che viaggiavo in aereo. Successivamente, avrei volato almeno una
volta l’anno (spesso anche di più), tranne proprio in questo 2015 che però non
si è ancora concluso.
Di Norwich
ricordo in particolar modo il clima, piuttosto freddo (ha anche nevicato in
qualche occasione) ma non così umido come ci si potrebbe aspettare
dall’Inghilterra; la conformazione della cittadina, su più collinette, in modo
che il centro risultava rialzato e dominante rispetto alla periferia; il City Hall, moderna costruzione di vetro
e acciaio nel centro in stile gotico, come la vicina chiesa; il Marketplace, piazza del mercato dove
spesso trascorrevamo le nostre ore libere; il King’s pub, l’unico che faceva
entrare e vendeva alcolici ai minorenni (peccati di gioventù…); il castello in
alto su una collina che ospitava al suo interno il Castle Mall…ripensandoci, mi ricordo un sacco di cose nonostante il
tempo trascorso!
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