martedì 2 febbraio 2016

Un genio (quasi) dimenticato: Philip K. Dick


Philip Kindred Dick (1928-1982) è stato uno dei più grandi autori di fantascienza della storia.
Iniziò a scrivere nel 1949, anno della prima pubblicazione ufficiale, mentre frequentava la rinomata Università della California a Berkeley (percorso di studi interrotto a causa del suo pacifismo, che lo portò a rifiutare il servizio militare, e dell’opposizione al maccartismo), e non smise fino a pochi mesi prima della morte: stiamo parlando di decine di romanzi e centinaia di racconti brevi, recentemente ripubblicati in Italia dall’editore Fanucci.

Le sue opere, ambientate in un prossimo futuro, affrontano diversi temi e problematiche, tra cui (tra parentesi alcuni titoli di romanzi sull’argomento):
- le conseguenze della guerra atomica, che ha reso la Terra un luogo inospitale dove vivono creature mutate geneticamente ed esseri quasi-umani dagli strani poteri (Deus Irae, Cronache del Dopobomba);
- la sovrappopolazione e la longevità (Svegliatevi, dormienti);
- i viaggi spaziali e i rapporti molto spesso tesi con varie razze aliene (I giocatori di Titano);
- il pericolo di società future distopiche (La svastica sul sole, Redenzione immorale);
- la creazione dell’intelligenza artificiale e le problematiche morali collegate (Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, I simulacri)
- il viaggio nel tempo e in altre dimensioni (Ubik);
- le esperienze extrasensoriali, anche tramite sostanze stupefacenti.

Forse i titoli proposti non vi diranno niente. Proviamo in un altro modo: conoscete il film Blade Runner? Quello in cui un ottimo Rutger Hauer, interpretando l’automa Roy Batty, recita la celeberrima battuta
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.”
Bene. La pellicola, girata dal grande Ridley Scott e uscita nelle sale nel 1982, è tratta liberamente dal romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche?.
Sorpresi?
In realtà molti film, anche di successo, sono ispirati dalle opere di Dick, soprattutto da alcuni suoi racconti. Oltre al già citato Blade Runner, vorrei ricordare:
- Atto di forza (1990, con Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone), e il remake intitolato Total Recall (2012, con Colin Farrell, Kate Beckinsale e Jessica Biel), tratti da Ricordiamo per voi, nei quali il protagonista, deciso a simulare un viaggio su Marte, sogno della sua vita, tramite una tecnologia che produce anche un finto ricordo dell’esperienza, si risveglia con ricordi reali di una missione da lui compiuta quando lavorava per un’agenzia segreta, che gli erano stati cancellati dalla memoria al suo ritorno. Si affrontano così temi come la pericolosità della tecnologia troppo avanzata, il viaggio extrasensoriale, il controllo della mente da parte delle autorità governative o di società private;
- Screamers - Urla dallo spazio (1995), tratto da Modello Due, in cui i protagonisti sono delle macchine assassine utilizzate da una delle due fazioni in guerra per l’accaparramento di una nuova risorsa energetica, sul lontano pianeta Sirius 6B. Gli screamers, per evitare di essere distrutti dopo la fine delle ostilità, si evolvono e si modificano prendendo le sembianze di bambini, donne e uomini, provocando scompiglio e incredulità;
- Impostor (2001), tratto dal racconto omonimo, narra le vicende di uno scienziato dipendente del governo di una colonia spaziale, il cui lavoro consiste nel mettere a punto un’arma per sconfiggere gli alieni che sovente tentano di intrufolare tra la popolazione automi da usare come spie, perfettamente uguali agli umani e convinti di esserlo. Il protagonista viene arrestato perché sospettato di essere lui stesso un robot e, abbandonato dalla moglie e dagli amici, tenta disperatamente di provare la sua innocenza;
- Minority Report (2002, con Tom Cruise e Colin Farrell), tratto da Rapporto di minoranza, è forse il più noto dopo Blade Runner. Un ufficiale di polizia, del reparto pre-crimine (che utilizza i poteri di tre fratelli con il dono della preveggenza, detti “precog”), scopre che commetterà un omicidio a sfondo passionale. Convinto della sua estraneità al fatto, anche perché non conosce la vittima, fugge con il precog più potente, la femmina, cercando di provare la fallibilità delle previsioni su cui si basa l’intero sistema giudiziario;
- Paycheck (2003, con Ben Affleck e Paul Giamatti), basato su I labirinti della memoria, è la storia di un ingegnere che firma un contratto milionario con una società per la realizzazione di una tecnologia innovativa e potentissima. Al suo risveglio non si ricorda quanto avvenuto nelle settimane precedenti, come previsto clausola del contratto, senonché scopre di non essere stato pagato e di possedere solo una scatola contenete oggetti disparati e all’apparenza inutili. In realtà sono degli indizi che dovrà seguire per riprendersi i suoi ricordi;
- Next (2007, con Nicholas Cage, Jessica Biel e Julianne Moore), tratto dal racconto Non saremo noi, in cui il protagonista ha il dono di vedere l’immediato futuro (il limite è di due minuti, tranne per i fatti che coinvolgono la donna che ama): inizialmente utilizza il suo potere per vincere al gioco, ma poi viene ricercato dall’FBI per sventare un attentato terroristico;
- I Guardiani del destino (2011, con Matt Damon e Terence Stamp), tratto da Squadra riparazioni, narra la storia di un membro del congresso che un giorno conosce una ballerina e si innamora, ma una serie di eventi, che il protagonista percepisce come non casuali, tenta di impedire la loro relazione.

Temi scottanti, affascinanti, inquietanti costituiscono quindi l’ossatura di opere che, grazie all’abilità e al genio dell’autore, prendono vita e sostanza, creano universi paralleli, esperienze visionarie, personaggi incredibili, storie al limite dell’immaginabile che resteranno per sempre nella mente e nel cuore degli appassionati.

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