martedì 23 febbraio 2016

Belgio – Olanda – Lussemburgo


L’estate del 2010 è stata teatro di uno dei viaggi più incredibili, strani, interessanti della mia vita: infatti, durante due settimane, prima in quattro e poi in tre persone, abbiamo compiuto un circuito di circa 1700 chilometri sulle strade di Belgio, Olanda, Germania (sola regione di Colonia) e Lussemburgo. L’idea è partita sempre dal nostro amico di Lisbona e il Cairo, grande mattatore di questo biennio come ormai avrete capito, ma questa volta si è unita a me e a mio fratello anche un’altra persona, che ha condiviso con noi solo la prima settimana di avventura a causa di impegni personali.

Questo il nostro itinerario: partenza da Treviso e arrivo a Charleroi, noleggio auto e tappa a Waterloo sulla strada per Bruxelles, poi Bruges, Anversa (passando per Gand e con una tappa sul Mare del Nord), Amsterdam, Colonia, Lussemburgo (via Aquisgrana e Maastricht), infine ritorno a Bruxelles con tappa a Liegi. Le città in cui abbiamo soggiornato per più tempo sono state, per ovvie ragioni, Bruxelles (complessivamente sei giorni), Amsterdam (quattro), Colonia (due), mentre tutte le altre tappe sono state compiute in giornata o con una sosta di una sola notte.

Di Bruxelles non conservo un ricordo molto positivo: probabilmente ciò è dovuto al cattivo tempo che abbiamo incontrato, grigio quasi autunnale, e al fatto che ci siamo dedicati molto più allo svago che all’aspetto culturale come avrei preferito; inoltre, la zona delle istituzioni europee, dove eravamo ospitati, mi ha dato l’impressione di un grande sperpero di risorse a vantaggio di burocrati incravattati dalla scarsa utilità. Mi sono invece piaciute la piazza principale e la Cattedrale che la domina. Provo infine molta simpatia per la piccola statua del Manneken Pis, il bambino che fa la pipì, ormai diventata simbolo della città. Direi che devo tornare assolutamente per dedicarmi di più a monumenti e musei che alla buonissima birra.

Consiglio invece, a chi si trovi a passare di lì, una visita alla graziosa cittadina di Bruges: si tratta di un piccolo borgo medievale, caratterizzato da mura e canali navigabili, il cui centro è la Piazza del Mercato, dove si affacciano anche i principali edifici religiosi, il municipio e le antiche residenze dei signori locali. Suggestivo e romantico il giro delle vie, assolutamente chiuse al traffico, in calesse. Senza uscire dalla città è possibile visitare un birrificio tradizionale, chiamato De Halve Maan (“La mezzaluna”), dove una guida spiega il procedimento dalle materie prime all’assaggio, cui abbiamo partecipato molto volentieri!

Amsterdam si riduce in una parola: merita. Ora, lasciamo da parte il facile spirito che si può fare a proposito di prostituzione e consumo di droga: noi quattro ci siamo divertiti e abbiamo goduto appieno della città senza ricorrere a questi vizi. Anche Amsterdam si può girare a piedi: quando ci siamo stati noi (parliamo di cinque anni e mezzo fa quindi non posso garantire che il servizio sia ancora attivo) c’era la possibilità di compiere un tour a piedi dei maggiori luoghi di interesse, anche in questo caso attraverso strade chiuse al traffico, accompagnati da una guida, a titolo gratuito salvo una eventuale e libera offerta. Si tratta di un ottimo metodo per farsi un’idea di quello che si vuole visitare più approfonditamente.

Alcune delle città che ho nominato sono molto piccole, ma presentano dei bellissimi centri, dei romantici scorci, canali, mura, castelli, palazzi antichi: ricordano insomma l’enorme importanza che questa parte di Europa ha rivestito tra la fine del Medioevo e l’Età moderna. Un viaggio che sono molto felice di aver compiuto, nonostante le fatiche della guida e la nostra condizione di “nomadi” per due settimane.

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