Tutti
sappiamo più o meno cosa sia la religione cristiana: si tratta di un culto
basato sulla vita e sulla predicazione di Gesù di Nazareth (Yeshua in
aramaico), fondato dai suoi stessi discepoli, di cui il più importante e
conosciuto è San Pietro. Nei suoi duemila anni di esistenza, però, il
cristianesimo è stato protagonista di innumerevoli dispute sulla vera essenza
di Dio e del suo messaggio, tramandato tramite Suo figlio, ma spesso deviato,
influenzato o mal interpretato dagli uomini: ne sono conseguite guerre,
persecuzioni, lutti e morti, scismi, eresie (termine che deriva dal greco e può
significare “scegliere” o “eleggere”, quindi originariamente privo della
connotazione negativa che oggi gli viene comunemente riconosciuta).
Vorrei
fissare l’attenzione sulle diverse confessioni che sono nate in questo lungo
periodo, partendo da quelle più diffuse e vicine a noi.
Il cattolicesimo si identifica con la
Chiesa di Roma e conta il maggior numero di fedeli al mondo. Riconosce
l’autorità del vescovo di Roma, il Papa, come successore dell’apostolo Pietro,
e si basa sui dettami dei padri della Chiesa, di volta in volta confermati o
modificati dai concili ecumenici. Le caratteristiche principali sono certamente
note alla maggioranza degli italiani: l’individuo segue un percorso nella
propria vita che è segnato da alcune scadenze, simboleggiate dai sacramenti
(battesimo, confessione, prima comunione, cresima, matrimonio, sacerdozio,
estrema unzione), volto a scegliere il bene per ottenere l’accesso al paradiso
ed essere ammesso nel Regno dei Cieli dopo il giudizio universale, atteso per
la fine dei tempi; vi sono un certo numero di dogmi (cioè di regole e dettami
cui bisogna credere senza porsi nessuna questione) quali la Trinità, ovvero la
natura tripartita della divinità (padre, figlio e spirito santo), la verginità
della madre di Gesù (Maria, il cui culto è anch’esso diffusissimo nell’Europa
cattolica e in Sud America); la resurrezione di Gesù dopo tre giorni dalla morte
in croce; il sacerdote è vicario di Dio e può raccogliere la confessione e
perdonare i peccati.
In Europa
orientale, parte dell’Asia e parte dell’Africa il culto che conta il maggior
numero di fedeli è quello ortodosso,
emanazione delle Chiese di lingua greca sorte nell’Impero romano d’Oriente.
All’interno di questa confessione vi sono moltissime suddivisioni, che
corrispondono generalmente allo Stato che le ospita (rito greco, rito russo,
rito bulgaro e così via) o addirittura alla città (Gerusalemme, Antiochia,
Alessandria, Costantinopoli). Esistono inoltre le Chiese ortodosse orientali:
siriaca, copta (Egitto), armena, etiope, eritrea.
Lo scisma
tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa è avvenuto nel 1054, quando i due
capi, papa Leone IX e il patriarca Michele I Cerulario, si scomunicarono a
vicenda: quello che appare più come una disputa politica venne a determinare
una frattura anche in termini teologici e dottrinali, mai più rinsaldata.
Il culto
rimane sostanzialmente molto simile a quello cattolico. Le differenze
principali riguardano: una parte della preghiera detta “Credo”, l’autorità del
papa e del patriarca di Costantinopoli (cioè su chi sia il più importante), il
cesaropapismo (riconosciuto dagli occidentali), alcune norme liturgiche.
L’altra
importante confessione diffusa in Europa occidentale e in Nord America è quella
protestante: nata nel XVI secolo con
le riflessioni teologiche di Martin Lutero (luteranesimo), Jean Cauvin
(calvinismo), Huldrych Zwingli (zwinglianesimo o Chiesa riformata svizzera), e
altri, è diventata Chiesa ufficiale in molti Paesi. La Chiesa anglicana, ad
esempio, è assurta definitivamente a Chiesa ufficiale nel Regno Unito dopo lo
scisma voluto dal re Enrico VIII per discordie con il papa: da allora il
monarca o la regina sono anche capo della Chiesa oltre che dello Stato. L’idea
centrale del protestantesimo è la pesante critica alla Chiesa cattolica romana
e ad alcune pratiche molto frequenti nel medioevo, quali il culto dei santi
(considerato simile al politeismo), la vendita di cariche ecclesiastiche e di
indulgenze, l’invenzione del purgatorio come luogo di espiazione dei peccati
(che a sua volta favoriva la vendita di indulgenze a favore del defunto). Le
differenze riguardano quindi più l’aspetto spirituale e lo stile di vita che
l’aspetto confessionale: la più grande innovazione in questo ambito è però il
sacerdozio universale dei credenti, che quindi possono leggere e interpretare
le scritture, confessarsi e comunicare con Dio se lo desiderano, senza doversi
obbligatoriamente rivolgere al sacerdote (figura comunque esistente) e senza
necessitare di indulgenze.
All’interno
della confessione protestante vi sono altri culti, poco diffusi in relazione a
quelli già citati ma che vengono spesso nominati, anche erroneamente. Tra
questi vorrei ricordare i mennoniti,
la più numerosa delle Chiese anabattiste (cioè che rifiutano il battesimo,
soprattutto dei bambini appena nati), che sostanzialmente ricerca un ritorno
alle origini del cristianesimo, rifiutando gli scritti dei padri della Chiesa e
tutti i concili a partire dal quello di Nicea I (325); gli amish, che sono anche i più riconoscibili a livello estetico perché,
rifiutando la modernità, vivono in comunità separate dal mondo esterno, vestono
abiti fatti a mano e gli uomini portano lunghe barbe, inoltre utilizzano
cavalli e carri come mezzi di trasporto e fanno quasi a meno dell’energia
elettrica nelle loro attività quotidiane; i quaccheri (o Società degli Amici), spesso confusi con gli amish,
propongono il sacerdozio dei credenti, il rifiuto delle gerarchie
ecclesiastiche e dei sacramenti, l’abolizione della schiavitù, il divieto di
bere alcolici, il ripudio della guerra.
Un
paragrafo a parte merita il movimento detto restaurazionismo, utilizzato per intendere un complesso di chiese e
comunità che nascono dal desiderio di tornare alla chiesa cristiana primitiva e
che si manifesta in varie forme. Le comunità più estese fra queste sono: i mormoni, caratterizzati dalla figura
individuale del primo fondatore e aventi come testi sacri il libro di
Mormon e libri aggiuntivi, oltre la Bibbia, dove le dottrine cristiane
vengono rielaborate in modo completamente univoco e originale; i testimoni di Geova, che ripropongono
il cristianesimo del I secolo che prevede la predicazione di casa in casa, si
identificano con l'opera missionaria fatta da Gesù e dai suoi discepoli
predicando quella che definiscono "la buona notizia del Regno"; la Chiesa di Cristo, organizzata in
comunità di credenti che riconoscono la piena ispirazione di tutta la Bibbia e
per le quali il rispetto di tutto quanto in essa è contenuto è l'unico mezzo
per fare la volontà di Dio. Sottolineo che sia mormoni che testimoni di Geova
non sono riconosciuti come cristiani dalle altre chiese.
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